Docente
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DRAGONE MIRELLA
(programma)
Il corso si propone di fornire una panoramica delle principali nozioni teorico-applicative relative alla psicologia della devianza minorile, offrendo specifici approfondimenti sull’evoluzione delle diverse manifestazioni della devianza durante l’adolescenza analizzandone, secondo un approccio critico e basato sull’evidenza empirica, i principali quadri teorici esplicativi. Alcuni cenni sulle possibili strategie di prevenzione e contrasto della devianza giovanile concluderanno il corso. Nel Dettaglio si prevedono i seguenti moduli: 1. L’adolescenza: Opportunità e Rischi 2. Fattori di Rischio e Protezione dei Comportamenti a Rischio in Adolescenza: Il Ruolo delle Caratteristiche Individuali 3. Fattori di Rischio e Protezione dei Comportamenti a Rischio in Adolescenza: Il ruolo delle Esperienze nel Microsistema Prossimale e Distale 4. Concetti Fondamentali della Devianza Giovanile: Inquadramento Concettuale 5. Chiavi di Lettura della Devianza Giovanile: Modelli Teorici a Confronto 6. Strategie di Prevenzione e Contrasto della Devianza Giovanile
Obiettivi del corso sono: 1. Conoscenza dei meccanismi implicati nell’evoluzione dei comportamenti a rischio in adolescenza con particolare riferimento ai fattori di rischio e protezione secondo un approccio socio-ecologico; 2. Conoscenza delle principali nozioni concettuali nell’ambito dei diversi modelli esplicativi della devianza giovanile; 3. Conoscenza dei modelli di intervento preventivo e trattamentale: dagli interventi psicosociali a quelli giuridico-normativi.
DIDATTICA EROGATIVA N. 12 ORE DI VIDEOLEZIONI ON-LINE (N. 12 UNITA’ DIDATTICHE - DELLA DURATA DI DUE ORE PER OGNI CFU)
DIDATTICA INTERATTIVA N. 2 LEZIONI INTERATTIVE PER CFU N. 5 DISCUSSIONI TEMATICHE SUL FORUM DIDATTICO (TOPIC) E N. 2 POST PER CFU COME DAL LINEE GUIDA SULLA DIDATTICA DEL PQA N. 2 E-TIVITY OGNI 5 CFU N. 2 TEST PER OGNI CFU CON 8 DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA
Il grado di apprendimento degli studenti è monitorato costantemente attraverso gli strumenti e le metodologie di verifica. In particolare, al fine di rendere fattibile la verifica e la certificazione degli esiti formativi il docente ed il tutor terranno conto del: 1. tracciamento automatico delle attività formative da parte del sistema - reporting; 2. il monitoraggio didattico e tecnico (a livello di quantità e qualità delle interazioni, di rispetto delle scadenze didattiche, di consegna degli elaborati previsti, ecc.); 3. le verifiche di tipo formativo in itinere, anche per l'autovalutazione (p. es. test multiple choice, vero/falso, sequenza di domande con diversa difficoltà, simulazioni, mappe concettuali, elaborati, progetti di gruppo, ecc.); 4. l'esame finale di profitto, nel corso del quale si tiene conto e si valorizza il lavoro svolto in rete (attività svolte a distanza, quantità e qualità delle interazioni on line, ecc.);
La valutazione, in questo quadro, tiene conto di più aspetti: a. il risultato di un certo numero di prove intermedie (test on line, sviluppo di elaborati, ecc.); b. la qualità e quantità della partecipazione alle attività on line (frequenza e qualità degli interventi monitorabili attraverso la piattaforma); c. i risultati della prova finale.
Pertanto, i dati raccolti saranno oggetto di valutazione da parte del docente per l'attività di valutazione dello studente.
L’accesso all’esame è subordinato al riconoscimento di frequenza, che verrà attestato con l'apposito certificato al momento della prenotazione dell'esame, che attesterà lo svolgimento delle attività didattiche di verifica in itinere e al livello del lavoro svolto nelle varie esercitazioni. L'esame consisterà in un colloquio orale e la votazione sarà espressa in 30/30. L'esame di profitto viene svolto in forma orale. Lo studente riceverà dalla commissione almeno tre domande sugli argomenti descritti nel programma del Corso.
Obiettivi della prova • La conoscenza dei principali modelli teorici esplicativi della devianza giovanile consentirà allo studente di individuare i principali meccanismi eziologici alla base delle diverse forme di devianza, nonché di analizzare i progressi sviluppi scientifici psicologici e criminologici in materia • La conoscenza di casi clinici inerenti alla devianza consentirà allo studente di individuare i fattori di rischio e di protezione alla base del percorso deviante • La conoscenza delle specifiche modalità di prevenzione e intervento in relazione alla devianza giovanile permetterà allo studente di maturare piena consapevolezza dell’uso degli strumenti psicologici nel contrastare il fenomeno della devianza giovanile con rigore scientifico e metodologico
Lo studente sarà in grado di utilizzare la conoscenza della eziologia a proposito della devianza giovanile mostrando ragionamento critico e capacità di spostarsi tra il piano concettuale e il piano applicativo, per risolvere problemi di natura psicologica relativi al fenomeno della devianza giovanile Le conoscenze acquisite permetteranno allo studente, una volta conseguita la laurea, di utilizzare con consapevolezza gli strumenti psicologici e criminologici nei contesti professionali che richiedono una competenza psicologica e criminologica
L’esame mira a valutare il raggiungimento degli obiettivi didattici. In particolare: (a) lo studente dovrà dimostrare di avere solide conoscenze e competenze teoriche; (b) lo studente dovrà dimostrare di avere ottime competenze metodologiche; (c) lo studente dovrà dimostrare competenze critiche e di analisi di casi clinici relativi alle situazioni di devianza giovanile.
In riferimento alla votazione verranno assegnati al massimo 10 punti per ogni obiettivo verificato di cui ai punti a, b e c. Ai fini del superamento dell’esame è richiesto un punteggio minimo pari a 6 punti ad obiettivo. La lode verrà assegnata nel caso in cui lo studente: a) acquisisca il punteggio massimo assegnato a tutti gli obiettivi b) dimostri piena autonomia nel condurre il colloquio orale c) evidenzi punti di forza e di capacità di argomentazione critica
(testi)
Cattelino, E. (2010). Rischi in adolescenza: comportamenti problematici e disturbi emotivi. Carocci. Patrizi, P. (2011). Psicologia della devianza e della criminalità: teorie e modelli di intervento. Carocci.
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